Lettera Finco al Corriere della Sera: “Cnel: un ente inutile”

Lettera Finco al Corriere della Sera: “Cnel: un ente inutile”

Lettera Finco al Corriere della Sera: “Cnel: un ente inutile”

UN.I.O.N. concorda pienamente sia nel merito che nel metodo di quanto il contenuto della lettera Finco esprime dell’inutilità di tale CNEL.

Non si comprende, peraltro, della permanenza di un’attività che nessuno conosce ma, fatto ancor piu’ evidente, inesistente degli aspetti valoriali che un ente deputato ad esprimersi nella qualità di ‘’consiglio nazionale dell’economia e del lavoro’’ dimostra di non sapere attuare.

A che pro, quindi, consumare energie economiche per il suo sostentamento, laddove si era avvertita già l’assoluta urgenza di provvedere alla sua chiusura e che un referendum ha (indirettamente) salvato?? Giudizio e motivazioni non sono nel frattempo cambiate e  vorremmo, quindi, poter auspicare alle nuove compagini governative di saper attuare i programmi di costi e…ricavi ampiamente illustrati agli italiani in fase di campagna raccoglivoti,  in volontà di effettiva attuazione.

Il Presidente UN.I.O.N.

 

Lettera Finco al Corriere della Sera: “Cnel: un ente inutile”

Caro Direttore,

leggo la lettera del Presidente del Cnel che , di fatto , non smentisce un granchè circa il fondo di Pierluigi Battista.

Ma sopratutto appalesa la totale incomprensione , forse voluta, di quello che è il sentiment degli italiani rispetto all’Ente.

Non è se ci sono 1 o 3 dirigenti che interessa.

In altra sede il suddetto Presidente aveva anche  fatto – oltre che riferimento a fantomatici e “riempitivi” ruoli del Cnel in merito alla qualità della vita –  ironia sul tema della corsa alle poltrone in un Ente che si diceva inutile.

Ironia degna di miglior causa : finchè al Cnel – ente inutile ribadisco : se il referendum fosse stato fatto solo su questo tema i si avrebbero vinto con percentuale bulgara – vengono assegnati compiti aventi rilevanza ed influenza sull’andamento della vicenda economica come ad esempio quello di “censire” ,“pesare” ed  un domani magari  “certificare” ( Dio non voglia)  i contratti collettivi di lavoro, è ovvio che le varie Associazioni desiderino farne parte.

Altro punto è: perché sempre le stesse, con proporzioni  assolutamente anacronistiche? Non sono affatto trasparenti le modalità di individuazione, a partire dal fatto che la Presidenza del consiglio pre -avvisa del bando di presentazione delle domande solo gli enti già facenti parte del Cnel.

Gli altri, se si distraggono nel guardare la Gazzetta Ufficiale, amen…

Cordiali Saluti

Angelo Artale